venerdì 19 agosto 2016

Da Juillac a Parigi

Jeanne Villepreux Power nasce il 25 settembre 1794 a Juillac, un piccolo paese nel Corrèze, nella regione del Limousin. Le condizioni della famiglia, di cui è la primogenita, sono modeste: il padre, Pierre, è un semplice calzolaio. Sembra destinata ad una vita oscura nella provincia francese. 

Ma la madre, Jeanne Nicot, è una donna fuori dal comune. Forse non ha ricchezze o relazioni sociali importanti, ma è una persona colta per l'epoca: il suo nome appare nella lista delle donne che possono istruire i bambini del comune, al posto degli istitutori, decimati dalla Rivoluzione. Dota sua figlia di un tesoro raro per una donna di semplice estrazione di quel tempo: le insegna a leggere e a scrivere. Ha poco tempo per seguire la figlia nella crescita, muore quando Jeannette, chiamata Lili in famiglia, ha solo 11 anni. Il padre si risposa dopo due anni. 
Nel 1812, a diciotto anni, per ragioni a noi ignote, forse dissidi familiari, Jeannette decide di recarsi a Parigi, certa di avere già un impiego che l'aspetta. Ma la sorte la mette alla prova. Il viaggio a piedi, accompagnata dal guardiano di una mandria di vacche, si rivela insidioso: Jeannette viene aggredita da colui che avrebbe dovuto proteggerla. E' costretta a fermarsi ad Orléans, a poco più di cento chilometri da Parigi. 
Quando infine arriva nella capitale francese, il posto di lavoro su cui contava è già preso. Le scarse notizie biografiche non permettono di risostruire con esattezza come la giovane donna abbia potuto cavarsela in una situazione così difficile. Sembra che ad aiutarla sia stata la fortuna e la sua stessa intraprendenza: un giorno Jeannette si aggira per le strade di un quartiere elegante di Parigi,  si ferma davanti ad una vetrina di un negozio di moda, la proprietaria la nota ed inizia a chiacchierare con lei. La giovane è spigliata ed entusiasta; le viene offerto un posto di lavoro. In breve tempo, Jeannette lavora come ricamatrice nell'atelier di moda. 
A Parigi conduce una vita senza clamore, di cui al momento non ci sono testimonianze. Deve essere molto dedita al lavoro, e deve avere sicuramente talento se dopo quattro anni dal suo arrivo nella sartoria le viene affidato l'incarico che cambierà radicalmente il suo destino: il ricamo del vestito da sposa di una principessa di sangue reale. (PB)