venerdì 30 settembre 2016

Una donna di nome Jeanne o Jeannette

Nel provare a raccontare la storia di Jeannette Villepreux Power, inventrice dell'acquario, biologa e scrittrice, si incontra una serie di ostacoli. Vale la pena enumerarli subito, per sgombrare il campo da aspettative irrealistiche da parte del lettore, fraintendimenti di vario genere o tentazioni di strumentalizzare la figura di Jeannette Villepreux Power per i fini più disparati. 


I primi veri ostacoli sono l'esiguità delle fonti storiche certe e l'oblio che per lunghi anni ha avvolto la memoria di questa donna fuori dal comune. 
Un'altra difficoltà, che dovrebbe essere un vantaggio, ma paradossalmente diventa il suo contrario, è la dimensione internazionale del personaggio: nata in Francia, sposata con un inglese, vissuta in Sicilia. Si sarebbe tentati di credere che nell'Europa Unita si faccia a gara fra questi Paesi per studiare, far conoscere, promuovere il valore di una personalità di tale rilievo. La realtà è invece deludente. Francese quasi solo per nascita, inglese per alliance, italiana, o per meglio dire siciliana di adozione e per un periodo limitato di tempo, Jeannette appartiene a tutti questi Paesi, ma in realtà, visceralmente, a nessuno. 
Solo gli sforzi personali e a lungo solitari di alcune persone, che saranno ampiamente citate nel corso di questo racconto, hanno permesso di sottrarre all'oblio cui sembrava condannata per sempre Jeannette Villepreux Power, che però è  ancora lungi dall'avere il riconoscimento storico che merita. 
Terza difficoltà: la statura scientifica. La circostanza che Jeannette fosse una donna di scienza, autrice di scoperte decisive nel campo della biologia marina, la relega in una dimensione elitaria, da addetti ai lavori, da appassionati di questioni che lasciano indifferenti il grande pubblico. 
E poi, naturalmente, l'ultima difficoltà, che avrebbe dovuto essere citata per prima, ma che volutamente si è lasciata per ultima e che, in larga parte, spiega le precedenti: Jeannette Villepreux Power era una donna. 
(Patrizia Briguglio)